Il Bagnaccio è un parco termale naturale che esiste da sempre, ed è parte di quel complesso di sorgenti già noto in antichità come “Aquae Passeris” che fa parte dell’ampio bacino di acque termali che caratterizza tutto il territorio viterbese, oggi noto come “Tuscia Viterbese”. Le origini dello sfruttamento delle sue acque termali a fini terapeutici e di bellezza, risalgono al periodo Etrusco-Romano (III sec. a.C.). come attestano gli scritti di Strabone, Tibullo, Simmaco, Marziale e Scribonio Largo, medico dell’imperatore Tiberio. Infatti tutto il territorio circostante al Bagnaccio è disseminato di numerosi resti di antiche terme romane. Tale era l’importanza del luogo, che i romani inserirono il sito nella tavola generale delle strade dell’impero. La presenza poi della Via Francigena, ne favorì un uso come ristoro per i pellegrini per molti secoli. Nel corso del ‘900 il sito è stato molto frequentato, ed erano presenti insediamenti ed attrezzature in legno, poi scomparse nel dopoguerra. Numerosi anche i progetti per un moderno sfruttamento delle acque termali, come il progetto del 1919 per le nuove Terme del Bagnaccio, mai realizzate. Da quel momento in poi il sito è stato frequentato solo dagli abitanti della zona, fino agli anni ’90, in cui è stato riscoperto e frequentato assiduamente, in un crescendo di popolarità a livello nazionale, ma privo di una gestione organizzata. Oggi il sito del Bagnaccio (che ricade da sempre su proprietà privata) è gestito da una associazione che ne cura la manutenzione, la pulizia e lo sviluppo. Ogni notte le 5 vasche vengono svuotate, pulite e riempite di acqua pulita proveniente dalle sorgenti naturali e dal pozzo. Il parco è aperto tutto l’anno, dalla prima mattina fino a notte fonda (gli orari cambiano con le stagioni). L’annessa area di sosta è un punto prediletto da molti camperisti, che qui trovano un angolo di pace e serenità.